Il maggior peso conquistato dalle donne negli ultimi secoli è stato uno dei più importanti fattori di progresso e di crescita per le società che hanno conosciuto e promosso tale evoluzione. Essa, tuttavia, non è certamente completata. E se è vero che il mondo di oggi, sempre più interconnesso e interdipendente, attraversa un periodo storico di preoccupanti instabilità, la sfida del progresso deve necessariamente unire l’obiettivo dell’emancipazione femminile, con quello della stabilizzazione politica e geopolitica. In sintesi, valorizzare la forza e l’esperienza delle donne in contesti di crisi e di conflitto.
È la sfida del XXI secolo. Ed è la sfida di WIIS Italy, che inaugura oggi il suo blog. Un nuovo strumento per dare più voce a un’organizzazione che, nel suo primo anno di vita, ha già realizzato più di un’iniziativa al mese, richiamando l’attenzione sull’importante ruolo che le donne rivestono nel contesto della pace, della difesa e della sicurezza internazionali. L’organizzazione si è estesa e ha acquisito nuove competenze capaci di sviluppare idee e progetti per diffondere e promuovere il riconoscimento di tutti gli aspetti di genere nelle relazioni internazionali. Parallelamente, successi significativi sono stati registrati sul fronte istituzionale. Primo fra tutti, lo stanziamento di ulteriori risorse finanziarie da parte del Governo per garantire una più celere e completa attuazione dei principi contenuti nella Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n.1325 (2000) su “Donne, Pace e Sicurezza”..
La Risoluzione 1325 ha rappresentato una prima pietra miliare sulla strada del riconoscimento e della valorizzazione del contributo delle donne alla risoluzione dei conflitti e per una pace durevole. Una strada ancora lunga, che siamo chiamati a percorrere nel solco dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, e in particolare del quinto obiettivo, che non indica soltanto i traguardi della parità di genere, del contrasto alle violenze di genere e della tutela dei diritti delle donne, ma afferma in modo chiaro il women empowerment come strumento per assicurare la stabilità e lo sviluppo globale, e questo in particolare nelle aree colpite dalle crisi.
Possiamo affermare con una certa soddisfazione che l’Italia è in prima linea nel percorrere questa strada. Soprattutto da quando Roberta Pinotti, membro del Comitato d’onore di WIISItaly, ha assunto l’incarico di Ministra della Difesa, offrendo il massimo impegno per assicurare un’adeguata rappresentanza delle donne nelle nostre forze armate, anche in posizioni apicali, e prestando particolare attenzione ai temi contenuti nella Risoluzione 1325 nei nostri programmi di addestramento e nelle nostre missioni internazionali di pace. In questo anno di opportunità per la proiezione internazionale dell’Italia, la Presidenza italiana del G7 ha ospitato un Forum internazionale di dialogo “Starting from girls. Women Forum on inequality and sustain a blegrowth“, nel quadro del quale WIIS Italy ha avuto l’opportunità di attirare l’attenzione sulla necessità di assicurare una maggiore e più efficace protezione delle donne nei teatri di conflitto e nel contesto delle migrazioni.
C’è ancora molto da fare. Negli odierni conflitti è più pericoloso essere donna che soldato. Oltre il 70 per cento delle vittime di guerra, così come l’80 per cento dei profughi che scappano dai conflitti, sono donne e bambini. Una realtà che non sfugge neanche all’occhio più distratto quando si ha l’opportunità di visitare i campi profughi in Libano o in Giordania, dove è facile osservare anche gli effetti nefasti generati dalle violenze subite dalle donne, o dai matrimoni e dalle maternità precoci a cui sono state costrette (si stimano 15 milioni di spose bambine ogni anno).
Ecco perché la sfida di WIIS è non soltanto attuale, ma anche urgente. Dobbiamo capovolgere il paradigma: la donna non più come vittima e bersaglio passivo dei conflitti, ma come soggetto attivo nella loro risoluzione e soprattutto prevenzione. Sono le esperienze concrete a dimostrare il ruolo formidabile che le donne sanno svolgere nelle fasi di ricostruzione e di riconciliazione post-bellica. Esperienze come quella delle donne yazide, o libiche, a cui WIIS Italy, in questo primo anno di attività, non ha mancato di far arrivare il proprio sostegno, con l’obiettivo anche di valorizzarne l’impegno e diffonderne la conoscenza.
È lo spirito con cui WIIS Italy ha promosso, in collaborazione con l’Associazione Diplo21, l’iniziativa con Vera Vigevani Jarach, vittima diretta non di una, ma di due sciagure del secolo scorso. Fuggita alle persecuzioni razziali della seconda guerra mondiale, il destino di Vera la ha successivamente resa una grande protagonista della Plaza de Mayo. Per lei e per le donne vittime di ingiustizie, ma soprattutto con lei e con le donne vittime di ingiustizie, WIIS ha voluto riaffermare l’importanza della memoria. Non è soltanto un espediente per chiedere scusa al passato, è un possente strumento per riconciliarsi con il presente. E per costruire il futuro.
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